Circa 400 le aziende presenti quest’anno a Taste 2018: un esercito di nuovi e storici produttori che hanno invaso la Stazione Leopolda con colori, profumi, ricette, metodi di lavorazione e nuove o recuperate proposte gastronomiche. Sono stata a Taste 2018 una mezza giornata, troppo poco per godermi tutto ma sufficiente per stilare una lista di new entry da tenere a mente per il futuro. E mentre delle mie “conferme” te ne parlo in questo articolo, qui troverai esclusivamente aziende per me “nuove”: 11 realtà che mi hanno colpita per rispetto della tradizione e per innovazione di processo o di prodotto. Per quanto riguarda invece il packaging dovrai aspettare la prossima puntata. Pronto ad immergerti nell’ennesimo viaggio di gusto in mia compagnia? Andiamo!
Le visciole di Corte Luceoli: le classiche sciroppate ed un’acquavite che profuma di mandorle
Furono chiamate “amarene” per un errore storico, quando fuori dai confini regionali erano in pochi a conoscere queste bacche più piccole ed acidule. Eppure a Cantiano, piccolo comune nell’entroterra marchigiano, ne nasce una varietà particolare, registrata in Gazzetta Ufficiale con il nome di “Morella Austera” e di gran lunga più acida della cugina abruzzese, tanto che “neppure gli uccelli le mangiano!“. Proprio a causa di questa spiccata acidità era tradizione denocciolarle e cuocerle con lo zucchero per farne sciroppo. Pratica recuperata dall’azienda Corte Luceoli che ha deciso di specializzarsi nella visciola di Cantiano. Tra i suoi prodotti, oltre alle visciole sciroppate, la confettura “Vera” con un 73% minimo di visciola, zucchero e succo di limone ed il Vino di visciole, adatto al fine pasto come alla meditazione grazie ad un tenore zuccherino residuo assai basso, ottenuto con visciole tenute a bagno nel Sangiovese per mesi.
Ma il vero tesoro di Corte Luceoli giunge alla fine, quando a stappare la bottiglia trasparente di Acquavite di visciole tutto lo stand viene investito da un intenso odore di mandorla, penetrante e seducente. “Accade perchè il seme di visciola possiede un’anima bianca dall’intenso profumo di mandorla amara” mi spiegano. Prima della torchiatura le visciole denocciolate tolte dal vino vengono unite ad alcune manciate di frutti interi di modo che la macchina ne spacchi il seme, liberando l’entusiasmante profumo. Poi si passa alla distillazione.
Ed infine con cosa si può consumare un prodotto come la visciola sciroppata o la confettura di visciole? In realtà basta lasciarsi trasportare dalla fantasia: dai dolci secchi della tradizione – tipica la crostata di visciole, diffusa anche nel viterbese – a quelli morbidi. Ottime anche in accompagnamento a formaggi a pasta molle dal sapore delicato ed a pecorini freschi o semistagionati. E poi? Poi spazio alla vostra fantasia!