Quello di Pesaro è un porto silenzioso, che definiresti quasi “riservato”. Lontano dai bagni affollati, dalle risate soffocate dal sole di agosto, ingentilito da una brezza sottile che sa di iodio e di fresco, musicato dallo stridio dei gabbiani. Non lo diresti neppure che ha una storia fatta di pirateria e di occupazioni, con le sue casette basse dalle facciate colorate, ordinate a specchiarsi sul canale. Ma non è difficile credere che in passato costituiva una vera e propria città separata rispetto al gentilizio centro cittadino: da una parte le storie di mare, i viaggi, i commercio, le lingue straniere e l’avventura; dall’altra la tranquilla vita di provincia coi suoi palazzi ed i suoi vicoli dipinti, il teatro, la musica e la ricca borghesia marchigiana. Cancelli a tenere divise queste due realtà, che ancora oggi sembrano specchio di due mondi diversi. Che poi è questo il fascino delle Marche, l’unica regione declinata al plurale, che parla al plurale anche nei suoi paesaggi, nelle sue tradizioni, nella sua cucina stretta tra regioni altrettanto floride di prelibatezze.

La passeggiata fino al porto di Pesaro è deliziosa: sfili lungo i bagni, tra locali alla moda e cabine fresche di pittura che ricordano la dolce vita marinara degli anni ’60. A qualche metro la lunga spiaggia di sabbia, le acque turchine, i campi di beach volley ed il sole, tanto sole. Che solo qui a Pesaro tramonta ad Est, regalando albe ed anche tramonti sul mare. Da cartolina direi io, altamente “instagrammabili” se preferite. Poi arrivi nel silenzio del porto: grosse rocce chiare, pescatori coi loro banchi ed un mare ancor più vivido delle mie fotografie. A questo punto ciò che manca è solo un brindisi e un morso di mare!

Un calice di vino bianco per brindare a tutta questa bellezza: prosit!
Un calice di vino bianco per brindare a tutta questa bellezza: prosit! – © Carlotta A. Buracchi

Piadamarina: un morso di mare, col mare davanti!

Piadamarina è un chiosco stipato di tavolini e di prelibatezze, dove la filosofia di cucina è tutto tranne che ordinaria. Ogni giorno si sceglie – ed è dura! – tra le proposte classiche ed il menù del giorno, che sa anche quello di mare con la lavagnetta in legno ed una lista di specialità da fare invidia a qualche stellato della costa. Poi si fa la fila alla cassa, si ritira il numero e ci si siede dove si trova posto. In faccia il porto e le acque verdi come smeraldi al sole, tra i gabbiani e le barche. S’aspetta il proprio turno sorseggiando un calice di bianco o una buona birra fresca e si gusta ciò che il laboratorio ha da offrire. Il servizio è sorprendentemente rapido, la cucina ha quel tocco di straordinario che possiedono le cose semplici condite dall’amore per il territorio e tanta creatività. Dalla vicina Romagna la tradizione della piada, dal pescoso Adriatico la freschezza e l’abbondanza del mare, dalle campagne marchigiane floride primizie e poi un certo occhio esperto a delineare armonie di sapori che fanno di ogni panino una sinfonia. Insomma Piadamarina è il localino che non t’aspetti. Location che più giusta non si poteva trovare, fantasia e sapori autentici che permettono di combinare in un panino il polpo, il cavolo cappuccio e la burrata, col crumble di olive a sottolineare la sapidità e la maionese al basilico a restituire freschezza al palato. Piuttosto che un dolce carpaccio di melone coi gamberi cotti a bassa temperatura, il sapore deciso del bacon croccante e la piacevole polposità dell’avocado, smorzato da un pizzico d’amarognola e piacevole rucola. O ancora salmone fresco, pistacchi, frutti di bosco, salsa allo yogurt e radicchio marinato all’aceto di lamponi, che solo dalla descrizione pare una musica sublime, tanto per citare alcune delle intriganti proposte del giorno che ogni giorno vi aspettano in lavagna e sulla pagina Facebook del locale.

Avrete capito che a Piadamarina ci si va per addentare un panino gourmet ma anche una piada di pesce, che non a caso da il nome al locale. Tonno, salmone, alici marinate e sardoncini scottadito per la farcitura, da completare a piacere con altrettanti ingredienti. Non mancano i classici spiedini, le olive ascolane di pesce e sua maestà la frittura, leggera e croccante, fresca perchè arricchita dalle verdure. Ma a Piadamarina ci si deve andare almeno una volta ad assaggiare i piatti del giorno: il crudo di mare in tartare, la parmigiana di baccalà mantecato, i calamari ripieni, il tonno scottato alla piastra, il polpo con patate e cavolo cappuccio o il pescato di giornata che alimenta come una fonte inesauribile la fantasia della cucina. E chi non ama il pesce è ugualmente il benvenuto: dalle piade classiche agli hamburger prodotti artigianalmente ogni giorno, da condire con generose salse, che qui a Pesaro alle salse ci tengono particolarmente. Specie alla maionese, tanto da prodursela con basilico, paprika, zenzero… Infine un occhio attento alle intolleranze ed agli amici veg, con proposte cucite su misura e la sicurezza di avere ingredienti sempre freschi, certificati e rispettosi delle proprie necessità come dell’ambiente!

Insomma, che dite, vi ho convinti a fare un salto a Piadamarina? 

[Piadamarina si trova in via Calata Caio Duilio a Pesaro, tel. 366 469 5955]
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Carlotta Andrea Buracchi Bresciani
Figlia di produttori di vino col pallino per la lettura (libri letti più di 3900!) ed accanita scrittrice. Mi occupo di grafica, content marketing e comunicazione sul web. Scrivo di cibo e turismo, curo il marketing per "Ultimo", l'ultimo vino di famiglia e... sogno di diventare giornalista enogastronomica!