Potrei descrivertela ad occhi chiusi la geografia di quello che i francesi chiamano “Sud“, la costa che parte con la virgola di Mentone e il suo porto che sembra guardare l’Italia con nostalgia e si spinge cangiante fino a Marsiglia, appassionata e violenta, seducente e lasciva, densa di contrasti e contraddizioni come solo una città che racchiude in sè il giro del mondo di etnie sa fare.
Ogni anno, da 26 anni, imbocco l’autostrada ad Arezzo e la percorro fino al confine, per poi proseguire fino dove l’ispirazione mi trascina. Non mi ero mai soffermata a Hyères, nè avevo mai esplorato la Presq’île (penisola) di Giens. Questo fazzoletto che non sembra più terra ma che non è ancora mare, con capoluogo una cittadina poco nota al turismo di massa mi ha subito fatto innamorare di sè. Allora voglio darti almeno 10 piccole ragioni per organizzare qui le tue vacanze, con la famiglia, gli amici o in coppia. 10 consigli su cosa fare a Hyères e dintorni ed assieme 10 motivi per tornare: per vederli tutti apri la lista a tendina e divertiti a costruire la tua vacanza a Hyères navigando tra le mie idee!

Indietro
Successivo

Partire per esplorare il Var

Piccole località tra il mare e l’entroterra hanno conservato la semplicità genuina della loro origine. Cassis dall’atmosfera retrò, con le sue case colorate sul porto ed i fiordi a picco sul mediterraneo si anima ogni mercoledì e venerdì mattina con un mercato di primizie e prodotti artigianali, Bandol invita alla scoperta dei suoi vini profumati, le località di mare di Le Lavandou, Sainte Maxime e Bormes les Mimosas con la sua spiaggia sabbiosa di Cabasson sono perfette per un giorno di mare in famiglia. I più attratti dalla vita mondana potranno spingersi fino a Saint Tropez, che lasciatosi alle spalle il porto e le circostanti via della moda conserva un certo fascino nei vicoli del paese vecchio e nella sua piazza in terra battuta, teatro di incredibili sfide di “pétanques” (bocce) da alternare a qualche sorso di Pastis. Graziosa anche Port Grimaud, cittadina sull’acqua un tempo certamente meno invasa da turisti e gelaterie. Dall’altra parte la bella e dannata Marsiglia richiede almeno una giornata intera di visita, che certo non basterà a coglierne le bellezze e le contraddizioni. Nell’entroterra ci si può spingere verso i borghi di Draguignan e Grimaud oppure, con qualche ora in più a disposizione si possono raggiungere Aix-en-Provence e la stupenda Arles con le sue rovine medioevali.

Se hai voglia e tempo a disposizione devi spingerti nell’interno, verso la provincia della Vaucluse, la più provenzale delle province provenzali. Acque cristalline che scavano l’entroterra, oliveti e campi di lavanda ancorati a terreni apparentemente aridi e piccoli borghi aggrappati a speroni rocciosi vi lasceranno un ricordo difficile da dimenticare: Isle-sur-la-Sorgue col suo mercato d’antiquariato ogni domenica, Fontaine de Vaucluse con le sue acque, più a nord Dentelle de Montmirail, vero e proprio merletto di roccia come anticipa il nome. Poi Gordes e la celebre Abbazia di Sénanque contornata da conturbanti campi di lavanda proprio come in cartolina. Arriva ad Avignone: una mezza giornata da dedicare al Palazzo dei Papi ed al Pont Saint Bénezet con la sua storia che sfuma in leggenda e si riparte verso nord, terra dove nascono vini conosciuti in tutto il mondo ma che scoprire sul posto ha tutto un altro sapore: Châteauneuf-du-Pape, Côtes-du-Rhône, Côtes-du-Rhône Villages e molte altre piccole denominazioni, tutte espressioni di un territorio unico al mondo. Magico…

Indietro
Successivo
Articolo precedenteDa Enzo al 29 a Trastevere: il gusto della Roma più vera
Articolo successivoItinerario in Provenza: Gordes, Sènanque e la lavanda del Louberon
Carlotta Andrea Buracchi Bresciani
Figlia di produttori di vino col pallino per la lettura (libri letti più di 3900!) ed accanita scrittrice. Mi occupo di grafica, content marketing e comunicazione sul web. Scrivo di cibo e turismo, curo il marketing per "Ultimo", l'ultimo vino di famiglia e... sogno di diventare giornalista enogastronomica!