Due opposte pareti di roccia grigia il sipario naturale che abbraccia le valli circostanti. In mezzo i vigneti. Tutti rigorosamente allevati con quel peculiare sistema detto “pergola trentina” che qui aiuta la vite a catturare tepore. Ed un cielo azzurro limpido come il mantello della Madonna, da cui spunta un timido sole a illuminare d’argento i fiumi. Questa la cartolina che m’accoglie a pochi minuti da Trento. Sono nel cuore della Piana Rotaliana, regno del Teroldego e della Grappa Trentina.

Ci arrivo con l’auto appena scesa dal treno, a Trento. Qualche incrocio e sono fuori città, diretta con un gruppo di giornalisti a sperimentare un’interpretazione elegante della cucina trentina allo storico ristorante La Cacciatora a Mezzocorona. Da qui ci muoveremo per scoprire una delle eccellenze del territorio, la Grappa Trentina che qui diventa il fulcro di una radicata cultura familiare alla Distilleria Bertagnolli.

Ristorante La Cacciatora: eleganza e tradizione trentina in cucina 

Sarebbe semplice liquidare in poche parole poetiche il mio primo approccio al Trentino: come tutte le Regioni italiane un mosaico fatto di culture, saperi e tradizioni che s’assommano come dentro un’antologia. Ma da qualche parte dovevamo partire, così prima di visitare la più antica distilleria del Trentino sostiamo al ristorante La Cacciatora, biglietto da visita sicuro per un inizio capace di mettere allo stesso tavolo storia e contemporaneità e per darci una prima visione d’insieme che si collochi esattamente a metà strada tra i sapori rustici della gastronomia trentina e l’eleganza di esecuzioni più affini al gusto degli avventori. Gran cerimoniere del pranzo Giuseppe Bertagnolli, presidente dell’Istituto Tutela della Grappa del Trentino, che ci guida in un percorso di gusto con la maestria tipica di chi ha fatto del territorio la propria bandiera.

Mentre ancora ci muoviamo curiosi attraverso il menù, ci fanno sapere che qui affumicano anche il salmone e che il carrello dei bolliti è la specialità della casa. A La Cacciatora non serve essere per forza amanti della selvaggina tipica di montagna: nel menù accanto a grandi classici come la lepre in salmì, i bocconcini di capriolo, il filetto di cervo scopriamo anche vitello e pesce, quest’ultimo declinato in maniera originale tra antipasti e primi. E l’intera proposta è pervasa da una grande attenzione per le materie prime del territorio: formaggi, salumi, vini, primizie.

Salumi tipici trentini affumicati al Ristorante La Cacciatora, nel cuore della Piana Rotaliana in Trentino
Salumi tipici trentini affumicati al Ristorante La Cacciatora, nel cuore della Piana Rotaliana in Trentino – © Carlotta A. Buracchi

Iniziamo con un assaggio di salumi tipici, tutti stagionati nella sala sottostante il ristorante. Proseguiamo con un giro di primi piatti, innaffiati da alcune perle enologiche del territorio: la Nosiola, vitigno bianco autoctono dalla beva fragrante e dal bouquet floreale incredibilmente aromatico ed il celebre Teroldego Rotaliano, vino di carattere inconfondibile che nasce esclusivamente in questa valle. L’onore della scelta a Giuseppe Bertagnolli: entrambi i vini che accompagnano il nostro pranzo sono prodotti da viticoltori le cui vinacce vengono selezionate dalla sua distilleria per produrre le proprie grappe: te lo racconto meglio in questo articolo.

Nella mia bocca sfilano la dolcezza del lardo, servito col tradizionale pane nero fatto in casa; il sapore deciso del cinghiale, che si fa più dolce ed armonioso rispetto al rustico toscano e quello del cervo, dal retrogusto che ricorda certi mieli scuri di montagna, capace di cambiar gusto di valle in valle (provate per credere!). Mi colpiscono i piccoli canederli al formaggio: l’impasto è soffice come una nuvola, vellutato il ragoût di funghi porcini che li accompagna. “Non ne troverai di così fini” mi avverte Bertagnolli: la prova che si può fare ottima cucina a partire dal perfezionare le cose semplici, quelle più care agli amanti della tradizione.

Nosiola, vitigno bianco autoctono incredibilmente aromatico, Ristorante La Cacciatora
Nosiola, vitigno bianco autoctono incredibilmente aromatico, Ristorante La Cacciatora – © Carlotta A. Buracchi

L’Istituto di Tutela della Grappa Trentina: una garanzia per chi distilla e chi ama la grappa  

Tra un brindisi ed un assaggio scopriamo qualcosa di più sull’Istituto di Tutela e sulla Grappa Trentina: 135 le distillerie che fanno veramente “fumare gli alambicchi“, circa 500 gli imbottigliatori (che acquistano grappa per confezionarla) ed altrettanti commercianti.

Per ottenere il “marchio del Tridente” (non a caso il simbolo della Tridentum romana) le vinacce però devono provenire esclusivamente dal Trentino, essere qui vinificate, distillate e debitamente sottoposte a controlli. Se ne ottengono 3 tipologie: “grappa da uve aromatiche“, “da invecchiamento” e “da vinacce miste“. Una volta superate le analisi chimiche e sensoriali, al distillatore sono consegnati tanti bollini quante le bottiglie prodotte: una forma di garanzia e di tutela per un lavoro antico, che qui entra direttamente nelle storie familiari.

La via del Teroldego a Mezzocorona, Trentino
La via del Teroldego a Mezzocorona, Trentino – © Carlotta A. Buracchi

E nonostante le dimensioni delle aziende socie – spesso molto differenti tra loro per capacità produttiva e presenza sui mercati -, tra i produttori si percepisce una grande armonia: il “grande distillatore” ha bisogno dell’immagine del “piccolo”, tanto quanto il “piccolo” ha bisogno del know how e dell’immagine del grande per poter affrontare meglio i mercati. Costanti occasioni di confronto tra sè e con rappresentanti del mondo delle forniture, commercianti e figure che completano la filiera, forniscono a tutti i produttori di Grappa trentina, quel momento necessario di scambio d’informazione e di crescita che va a beneficio di tutti.

Soddisfatti dal pranzo ci concediamo un ultimo brindisi, pronti per spostarci nella vicina Mezzocorona, dove visiteremo la più antica distilleria del Trentino. Segui il racconto cliccando qui sotto:

[Il ristorante La Cacciatora si trova in Via Canè 133 a Mezzocorona, al limitare della Piana Rotaliana. Tel. +39 0461650124. Per info: www.lacacciatora.net]

Questo mio reportage è stato realizzato a fronte del press tour organizzato dall’Istituto Tutela della Grappa del Trentino

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Carlotta Andrea Buracchi Bresciani
Figlia di produttori di vino col pallino per la lettura (libri letti più di 3900!) ed accanita scrittrice. Mi occupo di grafica, content marketing e comunicazione sul web. Scrivo di cibo e turismo, curo il marketing per "Ultimo", l'ultimo vino di famiglia e... sogno di diventare giornalista enogastronomica!