Circa 400 le aziende presenti quest’anno a Taste 2018: un esercito di nuovi e storici produttori che hanno invaso la Stazione Leopolda con colori, profumi, ricette, metodi di lavorazione e nuove o recuperate proposte gastronomiche. Sono stata a Taste 2018 una mezza giornata, troppo poco per godermi tutto ma sufficiente per stilare una lista di new entry da tenere a mente per il futuro. E mentre delle mie “conferme” te ne parlo in questo articolo, qui troverai esclusivamente aziende per me “nuove”: 11 realtà che mi hanno colpita per rispetto della tradizione e per innovazione di processo o di prodotto. Per quanto riguarda invece il packaging dovrai aspettare la prossima puntata. Pronto ad immergerti nell’ennesimo viaggio di gusto in mia compagnia? Andiamo!
La paccasassi di Rinci: erba spontanea della tradizione anconetana
Nomen Omen. La paccasassiè una pianta spontanea che nasce negli anfratti rocciosi sul Monte Conero, a picco sulla splendida riviera dalle acque cristalline. La raccolta all’interno del Parco del Conero tuttavia è vietata, per questo l’azienda Rinci di Castelfidardo ha deciso d’iniziare a coltivarla ricreando le medesime condizioni naturali in cui nasce, per preservarne quelle caratteristiche organolettiche di sapidità marina che da sempre ne hanno fatto un emblema della tradizione anconetana. La propone in conserva, immersa in Olio Extravergine di oliva: ottima per insaporire piatti di pesce, dagli antipasti ai secondi (griglia o vapore).
La paccasassi risale al tempo in cui Ancona era una Repubblica Marinara, quando questa, assai ricca in vitamina C, veniva imbarcata nelle navi come antiscorbuto naturale. Tradizione la vuole ingrediente principe della piadina: mortadella e paccasassi, salsiccia e paccasassi piuttosto che col salame, la porchetta, il ciauscolo. Oppure in bruschetta con le alici per un classico “aperitivo all’anconetana” da gustare rigorosamente in terrazza, in mano un calice di Verdicchio e negli occhi il mare…